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    Autoprodurre il seme non è semplicissimo ma chiunque dotato di un un pò di pazienza, studio e passione può riuscirci.

    Come si autoproducono i semi ?

    Non esiste un metodo standard: ogni varietà, ogni luogo, ogni contadino ha le sue esigenze e specificità che contribuiscono a rendere unica e necessaria questa attività contadina a beneficio della salute del cibo coltivato. La mancanza di riferimenti univoci rende la faccenda molto particolare, diversa dalle moderne attività e modalità di operare che invece tendono a standardizzare il più possibile. L'unica cosa standard dell'autoproduzione di seme è la passione che è necessaria per non scoraggiarsi alle prime apparenti difficoltà in quanto quello che il neofita spesso percepisce come un problema è invece una risorsa, una opportunità che la natura ci mette a disposizione ma che per mancanza di fiducia in noi stessi e nel valore del seme noi confondiamo e consideriamo in modo miope.

    Perchè è importante autoprodurre la maggior parte dei propri semi ?

    Se il seme raccolto è sano e si mantiene sano durante lo stoccaggio ed ha una sufficiente capacità germinativa allora è un buon compromesso tra qualità e costo, difatti:

    • è più resiliente rispetto alle fisiopatie, ai cambiamenti climatici e a tutti gli stress biotici e abiotici in generale
    • non lo si deve acquistare

    Un seme può essere soggetto di malattie dovute a patogeni o a insetti che si possono prevenire e curare tramite la concia del seme, cioè un trattamento che in ambito domestico può essere effettuato tramite tecniche sostenibili

    Le piante si riproducono dividendosi in autogame, allogame, fortemente allogame e allogame obbligate. Le autogame sono piante che si autofecondano, di contro le allogame impediscono più o meno decisamente che questo avvenga. Il tasso di esincrocio cioè di fertilizzazione esterna è una proprietà importante per chi coltiva per autoprodurre di seme. Questo articolo è una raccolta di appunti ancora in divenire.

    Le autogame ermafrodite (tipo il fagiolo o il pomodoro) hanno organi sessuali maschili e femminili sullo stesso fiore e si autoimpollinano, alcune solanacee però, tipo melanzana e peperone, pur essendo autogame hanno una comunque minima capacità di esincrocio quindi per queste specie le varietà diverse vanno comunque mantenute a debita distanza.

    Le allogame ermafrodite si riproducono incrociandosi con altre della stessa specie. Se devono essere riprodotte in purezza bisogna mantenere una separazione tra varietà diverse di circa 1km.

    Le fortemente allogame (tipo il mais) hanno organi separati sulla stessa pianta che maturano in tempi diversi e vanno mantenute a 1km.

    Le allogame obbligate (tipo spinacio, asparago) sono dioiche, cioè hanno piante maschili e piante femminili, hanno un tasso di esincrocio del 100% e vanno mantenute a più di 1km.

    Prima di trattare in modo specifico l'autoproduzione dei semi delle principali famiglie di orticole si precisa quanto segue:

    1) le piante si riproducono creando una progenie con patrimonio genetico misto da parte dei genitori. Nel processo di filiazione oltre a questo processo di trasferimento genetico c'è anche una trasmissione epigenetica dei caratteri. Vengono trasmesse anche una serie di informazioni riguardanti l'ambiente in cui i genitori sono vissuti (o meglio coltivati se parliamo di piante orticole). Queste informazioni sono molto meno stabili ed efficaci di quelle riguardanti i caratteri genetici veri e propri ma comnque hanno una certa capacità di modificare il comportamento della progenie rispetto all'ambiente e trasmetterà a sua volte informazioni sul clima e i nutrienti a disposizione. Questo significa che un seme contiene informazioni sulle caratteristiche della pianta ma anche sull'ambiente in cui sono vissuti i suoi precursori. Ancora non si sa bene se esiste un limite generazionale oltre il quale questi caratteri possono modificarsi. Quello che è certo è che se il seme raccolto da piante coltivate in zone e con disciplinari di coltivazione diversi servirà un numero maggiore di anni prima che la pianta si adatti.

    2) le piante orticole hanno semi molto differenti rispetto ai loro precursori selvatici che possono produrre milioni di semi a pianta ed essere in grado di germinare anche dopo 20-30 anni. Questo è il motivo per cui non c'è nessun bisogno di coltivare certe erbe perchè sono in grado di farcela benissimo da sole, tantomeno quindi sarebbe necessario selezionare, raccogliere e conservare i loro semi, molto più banalmente basta raccogliere le piante o le loro parti commestibili al momento giusto e poi lasciar fare la natura.  Al contrario le piante da orto sono ormai diventate nostre strette compagne di viaggio, senza di noi non sarebbero più in grado di sopravvivere, l'interazione con l'uomo gli è necessaria. E' necessario coltivarle e quindi anche selezionare e custodire i loro semi che al contrario delle erbe selvatiche non sarebbe in grado di mantenere inalterata la propria capacità germinativa per la stagione successiva. Non è semplice paragonare la capacità di adattamento delle orticole rispetto a quelle selvatiche, probabilmente è potenzialmente simile anche se è difficile misurarla nell'arco di pochi anni e confrontare queste caratteristiche nelle specie selvatiche le quali non possono essere coltivate. E' quindi teoricamente improprio fare paragoni scientifici di adattabilità tra orticole e selvatiche. Quello che invece si può fare è utilizzare il meglio dell'una e dell'altra tipologia. Per questo si rimanda ad altri articoli.

    3) non si possono commercializzare semi senza autorizzazione e senza cartellino di sanità delle sementi da parte delle autorità fitosanitarie per cui, nel caso di scambio o reimpiego della semente autoprodotta si raccomanda di accertarsi dello stato di salute, dell'assenza di infezioni e malattie che si possono trasmettere attraverso i semi.

    orto (ortus conclusus): l'orto veniva circondato da una barriera alta 50/60 cm piantando dei bastoni intrecciati con dei vimini, dei salici, delle felci perchè la maggior parte degli insetti molesti dell'orto volano a una altezza massima di 40 cm e girano attorno alle barriere. non c'è bisogno di insetticidi. è la prima regola di un orto naturale

     

    O.P. Open Pollination:

    Famiglie botaniche ortive maggiori:

    • liliacee o amarillidacee
    • brassicacee o crucifere
    • chenopodiacee
    • composite
    • cucurbitacee
    • leguminose
    • solanacee
    • ombrellifere

    Famiglie botaniche ortive minori:

    • amarantacee
    • graminacee
    • labiate
    • malvacee
    • poligonacee
    • tetragonacee
    • valerianacee

     

    Liliacee

    botanica: sono biennali. cipolle, aglio, porro, scalogno, sponsale, rapaccioni, erba cipollina, erba aglina, bancing (cipollotto fresco da mercato). aglio e scalogno non hanno bisogno di seme e lo scartiamo, non c'è possibbilità di ibridazione tra agli, non fanno fiore e non fanno polline, sono cloni, si pianta il bulbillo, per salvaguardare una varietà di aglio non si fa altro che piantare di anno in anno. quante varietà di aglio esistono ? un collezionista di aglio non italiano ha selezionato circa 200 agli diversi. se ripianto uno stesso aglio come si può essere determinata una differenziazzione così ampia ?

    ogni famiglia ha caratteristiche simili, produzione sementiera biennale (non significa due anni ma che bisogna affrontare un ciclo stagionale in inverno). se semino nel 2013, raccoglierò nel 2014. per fare il seme di cipolla bisogna saper coltivare la cipolla, parto dal seme e arrivo al seme. normalmente l'orticolutore fa la pianta e si ferma lì ma per fare il seme il ciclo si raddoppia e si apre un mondo molto più vasto. se si lascia andare a fiore una pianta si creano le possibilità per malattie che prima non si sarebbero manifestate. seminare cipolle non è complicato ma se ne facciamo pochee è meglio fare semensaio, cioè in fila molto stretto molto fitto per avere un cipollotto da trapiantare alla giusta distanza. il problema della coltivazione delle cipolle sono le infestanti e se si supera indenni questa fase il più è fatto. per questo si seminano molto fitte per tenere il terreno in lavorazione fino all'ultimo.

    se c'è qualche bella cipolla nel raccolto è proprio quella da lasciare per il seme, non è detto che la più grande sia la più adatta. si guarda forma, colore, resistenza alle malattie, conservabilità. se vogliamo riprodurre l'invernale, la tipologia a giorno corto deve stare ferma e non deve germogliare, se questa è la tipologia dobbiamo mangiare quelle che buttano presto il germoglio e lasciare a seme quelle che stanno ferme.

    i contadini ogni anno seminavano, raccoglievano e riseminavano e a mano a mano hanno privilegiato vari caratteri.

    si devono scartare i fuori tipo, ad esempio quelle di forma o colore diverso. il bravo selezionatore conosce bene la materia prima su cui lavora. le tira fuori e poi le rimette in campo dopo averle selezionate perchè se poi dobbiamo portarla a seme bisogna allargare il sesto d'impanto perchè in biologico la pianta ha bisogno di aria nel ciclo della montata a fiore che è primavera che è il periodo peggiore per le muffe e la peronospera, quindi vanno distanziate, 60 cm tra le file e almeno 50 cm tra cipolla e cipolla. si può riseminare nello stesso posto anche se è meglio fare una rotazione o un sovescio intercalare a base di senape che disinfetta bene il terreno. la cipolla ama la collina, il pendio per asciugarsi di più. le varietà moderne hanno tolto la cerosità che la difendeva bene. basta bassare il dito e la cera rimane sulla mano. quando montano a fiore hanno una patina bianca attorno. questa cerosità si può eliminare per contatto. passare tra le fila con una motozzappa si creano degli sfregamenti. trattamenti a base di rame (sconsigliato l'ossicloruro, la poltiglia bordolese) tipo il rame idrossido che ne basta di meno dato con la pompa a spalla e non con i mezzi moderni che dilavano troppo la pianta portandogli via la protezione cerosa.

    varietà lunga di firenze o la stoccarda discretamente cerose possono essere ben coltivate a seme anche nel biologico. la peronospera è importante prima o durante la fioritura non tanto alla fine. con clima piovoso e temperatura elevata. le piante cerose non si bagnano.

    le cipolle sono perenni, qualcosa sopravvive.

    il fiore di cipolla è composito, una palla di 100 fiori che non fioriscono simultaneamente ma in circa 10-15gg. gli insetti impollinatori (api, bombi, mosche) potrebbero visitare altri campi li vicino e un raggio di azione di un ape è di 800 mt circa di media (anche se la lunghezza massima è di 1,5km). se sono varietà molto diverse bisognerebbe arrivare al mezzo kilometro. ma se abbiamo due varietà identiche da mandare a fiore allora ci sono problemi. il tasso di ibridazione a poche centinaia di metri è importante. a quel punto bisogna entrare in buona relazione col vicinato. non possiamo avere più di una varietà di cipolla. altrimenti servono degli strumenti di un certo costo (rete stesa sopra la coltivazione con piccolo alveare di api sotto copertura). esistono leggi regionali che possono obbligare a tagliare le cipolle a fiore se vicino ci sono aziende sementiere.

    per le liliacee, cavoli, mais se uno prende il seme da poche piante per volta si crea l'imbreading, cioè si seleziona troppo e si indebolisce la varietà, bisogna impollinare almeno 60 cipolle in fioritura simultanea, 100 piante di mais. l'isolamento basta che sia a 400mt se si coltivano solo 60 piantine di cipolla, se ci sono altre fioriture nello stesso periodo e se ci sono barriere naturali agli insetti tipo i boschi.

    se il seme non è ben conservato in due anni perde tutta la germinabilità. bisogna riporlo in ambiente a temperatura e umidità controllata. il seme è un essere vivente che respira, produce calore, si nutre e fa anche qualche escremento. finchè non viene messo in terra rimane lì ma poi se finisce il nutrimento non germina. bisogna mantenerlo in uno stato di inerzia termica. tenuto in frigo il tempo di germinabilità si raddoppia fino a 4-5 anni. il seme fa tenuto in barattoli con coperchi a tenuta, non in quelli di marmellata perchè passano i microbi. il seme respira e non può essere tenuto sottovuoto.

    per conservare i cereali si usano le terre diatomacee, micro rasoi non tossici usati come antiparassitario fin dai tempi dell'antichità che procurano delle microferite agli insetti. ad esempio il grano del miracolo, alto 2 metri, triticum turgidum, si lasciano i baffi (ariste) molto lunghe pungenti e arbasive che vengono lasciate in mezzo al grano all'interno del sacco e non ci vanno nè topi, nè parassiti. se gli entra un pezzo di arista in bocca rimangono fregati e gli animali selvatici hanno una grossa paura di ferirsi.

    bisogna riportare molta vita all'interno dei terreni, il sistema convenzionale tende ad uccidere la vita. se c'è abbondanza di insetti da mangiare arrivano anche i predatori. bisogna avere più biodiversità

    consociazioni: carote (curano le fitopatologie come la mosca della cipolla)

    sgranatura: la fioritura è a scalare, la prima fase è del verde, il fiore poi vira al chiaro e in trasparenza si comincia a vedere il seme nero interno all'ovario e l'ultima fase il seme cascola. bisogna arrivare nella fase immediatamente precedente alla cascola. quando il seme ha superato la fase lattea cioè se schiacciamo il seme squizza il latte anche se è nero. se tagliamo il fiore con il gambo e facciamo un bel fascio, lo si lega e lo si mette a testa in giù con sotto un panno o un pezzo di plastica perderemo poco seme. basta sorvegliarlo e si riconosce il periodo giusto. in genere si taglia con poco gambo e si mette sopra un telo di plastica, alla sera lo copro e al mattino lo apro. se vedo che arriva il tempo instabile ritardo un attimo per evitare di dover lasciare sotto un telo di plastica mentre piove con il gambo che contine linfa che gli serve per arrivare fino a fine maturazione. il passaggio più delicato è quello della raccolta ed estrazione. una volta che la cipolla è ben secca basta strofinare. se non è ben secca la pellicina sopra il seme non viene via facilmente ed è il segno che abbiamo fatto essicare poco.

    la stessa cosa per le altre liliacee.

    col banching che è un sempreverde si possono avere più raccolti

    in condizioni normali il seme fuori dal frigo non si mantiene per più di due o tre anni al massimo

    porro: più resistente, fiori più grandi, isolamento come la cipolla, semi facili da produrre

    nell'aglio rosso ci sono dei fiori di aglio che ha emesso dei bulbilli clonali utile nelle virosi molto comune nell'aglio. seminando i bulbilli ci vogliono due anni per ottenere l'aglio.

     

    Brassicacee

    botanica: biennali e annuali. broccoli, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo di bruxelles, cavolo riccio (oleracee, si incrociano tra di loro), cavolo cinese (si incrocia coi cavoli che fanno solo la rapa), ravanello si incrocia con le rape. cavoli più grossi sono quasi tutti biennali, i ravanelli sono annuali. anche le brassicacee soffrono di imbreading. per mantenere in vita una varietà di cavolo pura ci vogliono circa 80 piante di cavolo come minimo. se sono poche impollinano poco. il cavolo è una delle piante meno riprodotte in assoluto, anche i contadini se lo vanno a comprare che è un paradosso perchè il cavolo è un produttore impressionante di semi. il cavolo nero a foglia toscano non vengono mai comprati e possono resistere almeno 3-4 anni in produzione. i cavoli a palla stanno iniziando a essere riprodotte anche perchè le varietà vendute non sono più quelle originali. la verza violacea di verona che può fare 2-3 kg si riproduce con pochissimo sforzo. le varietà di cavoli sono popolazioni che all'interno hanno una certa varietà genetica anche all'interno della stessa bustina commerciale. oltre il 95% delle variete di cavoli venduti sono tutti ibridi. le varietà di cavolfiori non ibride sono anche un pò a scalare. per l'agricoltore che fa mercato diretto è un vantaggio, per la GDO è uno svantaggio. certe verze del nord erano di dimensioni enormi (> 5-6-7 kg a testa) anche perchè si trasformavano in crauti. la produzione vivaistica è quasi tutta ibrida e vengono usati gli alveoli di polistirolo col panetto di torba su cui le radici hanno girato in tondo. la radice quindi non si allarga facilmente, si imbozzola e non si riesce a districare da sola. bisogna aprirla e districarla da sola. in agricoltura naturale è importante che la pianta sia forte e quindi è importante districare le radici. è importante avere un semenzaio in terra, un pezzetto in terra molto ben pulito dalle infestanti. il miglior terreno dell'orto. le piante di cavolo dopo 25-30 gg vanno trapiantate a radice nuda. autosufficienza nelle piantine, non solo per il seme. se si usano gli alveoli è importante che gli alveoli siano quadrati in modo che la radice non si imbozzoli.

    bagno di bentonite (argilla) e litotamnio (triturato di alghe) per i trapianti naturali crea uno strato protettivo umido che gli da qualche possibilità in più.

    se sono cavoli a palla bisogna fargli uno spacco a croce per favorire la fuoriuscita del fiore altrimenti rimane intrappolato. nel cavolo broccolo possiamo raccogliere il fiore principale che è un indizio per capire quale di quei broccoli tenere per fare il fiore principale. il fiore principale porta via tutte le energie, è un succhione e non ha nessun vantaggio rispetto ai semi piccoli. per tenere una grammatura media di semi è meglio tagliare il fiore principale per fare in modo che si distribuisca meglio l'energia tra i rami laterali che faranno più semi leggermente più piccoli come dimensione. la differenza è quanto nutrimento avrà in più un seme rispetto ad un altro ma non si considera la capacità e la vigoria di germinazione. se il seme nasce dopo 3-4 gg significa che il seme è vigoroso. in agricoltura naturale è importante la vigoria per la competizione con le erbe selvatiche.

    isolamento: il cavolo ha bisogno di insetti e di tanta distanza, circa 1,5km

    quando la pianta va a fiore il fiore sfrutterebbe completamente la pianta e bisogna potare i fiori in modo che non si secchi completamente e diventa un cavolo palmizio.

    la GDO sta puntando quasi esclusivamente sulla produzione di ibridi e quindi il rischio di perdere la variabilità nei cavoli è altissima. anche importanti ditte produttrici di semi biologiche hanno eliminato la dicitura di varietà perchè ci sono modifiche genetiche sui corpuscoli del citoplasma che non fanno ricadere la varietà in OGM e quindi consentono quello per cui sono creati questi mutanti e cioè garantire l'ibridazione.

    semi di cavolo si mantengono per 5 anni e se messi in germogliera producono un piatto ricchissimo di nutrienti

    dalla fioritura in poi c'è un parassita molto pericoloso, il punteruolo della siliqua. il baccello è fatto dalle leguminose, le brassicacee fanno la siliqua, che ha due guaine che chiude il seme e una interna che li divide da un altro foglietto. il puntuerolo fa le uova già quando i fiori cominciano a cadere e a mano a mano che il baccello cresce la larva se lo mangia. se si semina la senape da sovescio il più presto possibile, la senape è una cricifera che cresce veloce e che quindi fiorisca anticipi leggermente quella dei cavoli (10 gg prima della fioritura del cavolo) e l'insetto arriverà in massa accoppiandosi lì e arrivata la sera del giorno fatidico e si fa un trattamento a base di piretro verde naturale (senza eccipienti chimici e quindi ammesso in agricoltura biologica) quando le api non volano più che durante la notte ammazzerà tutto quanto potrà ammazzare e al mattino col decespugliatore taglieremo tutto. dopo pochi giorni ci sarà ancora un pò di punteruolo ma molto meno. si può anche usare un cavolo a foglia che fiorisce anticipato e si deve tritare quello a foglia. il piretro ha persistenza massima di 24-48 ore perchè è fotosensibile. una volta essicato il piretro si interra il sovescio o si lascia marcire.

    un insetto parassita dannoso è l'afide grigio che ha una copertura cerosa e si nasconde in inverno sotto le radici. bisogna scalzare un pò le radici perchè poi invadono il campo in primavera. una volta che c'è l'infestazione è necessario un trattamento energico a base di neem, piretro, quassia. il primo anno arrivano, il secondo anno di moltiplicano. le coccinelle quando c'è un pò di afidi non arrivano. le coccinelle non è un mangione, ha un esoscheletro, una corazza esterna dura e se comincia a mangiare tanto si gonfierebbe e non ha bisogno di mangiare molto, invece la larva della coccinella mangia 10 volte il peso della coccinella e quindi quando le coccinelle trovano gli afidi aspettano che ce ne siano abbastanza prima di partorire perchè poi devono avere molto da mangiare. se noi non abbiamo la pazienza di aspettare le coccinelle ammazzeremmo anche le larve di coccinella. se c'è l'ecosistema le coccinelle ci sono e prima o poi arrivano.

    larva di coccinella
    larva di coccinella

    arrivati allo stadio della siliqua che non deve essere troppo verde il seme risulterà vuoto. se la siliqua si secca al primo colpo che daremo con la falce il seme esce tutto. il seme ha già la buccia nera, ha superato lo stato latteo, la siliqua comincia a diventare bianca e trasparente e si taglia dal basso portandosi a casa tutta la siliqua. se ne abbiamo un campo bisogna essicarlo in campo che devono essere inseriti in un piroquet che è un trespolo per l'essicazione in campo (4 canne unite a piramide e 4 alla base a 30 cm dal terreno che servono per tenerlo unito). si inseriscono dentro a forza per non far percolare l'acqua di pioggia, si mette sotto un tessuto per raccogliere il seme che eventualmente cade.

     

    [in costruzione ... tratto da Agroecologia (Olivucci) in Laboratorio dal basso ]

    setacciatura:

    bisogna procurarsi o costruirsi dei setacci adatti ad ogni tipo di seme

    il pomodoro deve essere pestato a salsa e poi lasciato fermentare per 3 giorni dopo di che si deve setacciare, il setaccio serve anche per asciugare i semi

     

    Germinazione:

    dischi di carta pronta o scottex in piastre di petri o vaschette più alte (per legumi)

    3 scatole petri con 30 semi, la prima conta si fa dopo 7 gg, la seconda conta si fa dopo 15 gg

     

    Zucca di napoli

    cattiva conservazione, ottimo sapore, ottima produzione (50 piante sono 6 quintali di zucche)

    l'estrazione dei semi di zucca non può avvenire mai quando la tagliamo ma solo quando sta cominciando a cedere, cioè a guastarsi perchè fino a quel momento lì il seme continuerà a succhiare sostanze nutritive, dopo aver raccolto zucca o zucchino si porta al riparo e si aspetta anche fino a fine inverno. la zucca non cede tutta all'improvviso e si dovrebbe mangiare dopo il bozzo. alcune zucche si conservano anche per un anno intero. si seleziona il seme anche per la conservabilità, eliminando i fuori tipo e selezionando le piante migliori.

    Agroecologia_02 Olivucci

    le prime zucchine vano mangiate altrimenti la pianta mette tutte le energie in quella zucchina e non crescono più le altre. se c'è stato breeding bisogna ritrovare la zucchina nostra e impollinare quella.

    i meloni sono quasi tutti ibridi. il popone vicino ad altre cucurbitacee potrebbero creare ibridi. se sono tutti meloni buoni OP (Open Pollinated) e non ibridi allora verrà un melone buono, altrimenti gli ibridi hanno dentro geni di varie mescolanze e si mescolano. due meloni OP possono dare una nuova varietà OP buona ma solo se sono due OP. lasciare la prima pianta di zucchina per il seme vale per le varietà precoce, si seleziona il seme dalle prime piante che fanno frutto. così come i pomodori, se voglio mantenere la precocità. dalla pianta più precoce da quella prenderò i semi come dal primo così come dall'ultimo. la prima zucchina è quella che impollina peggio. dalla terza, quarta in poi si può iniziare a fare il seme. meglio aspettare la quinta e la sesta. bisogna autofecondarla con fiori di pianta precoce. altrimenti potrebbe impollinarsi con un solo allele precoce. un tempo si impiegavano tempi biblici per arrivare a cultivar. in campo si è incrociata una lattuga con color rosso vinaccia intenso non stabile perchè è un ibrido e quindi non rinascono solo vinacci e man mano se la seleziona. i cavoli sono autosterili, se la incappucciamo fa pochissimo seme. mentre la lattuga è autofertile e quindi se si incappuccia si mantiene la razza.

    si può fare la marmellata di zucca vaniglia e cannella ma non stringe. la zucca da tortellino (bernoccoluta di chioggia, piacentina, mantovana rugosa un pò più scadente) a forma di turbante e sono asciutte e si possono fare sia gli gnocchi e tortellini. in toscana ci sono zucche da maiale, coltivata sui mucchi di letame che per loro va benissimo. il letame è ombreggiata dalle foglie dalla zucca. i semi andavano per fare l'olio. nel mondo anglosassone hanno le zucche da torta e da marmellata. la trombetta di albenga viene coltivata a pergola, è una moscata, da fresco si usa come uno zucchino, quando cresce e raggiunge grandi dimensioni viene usata per il minestrone ed è ottima.

    il miglior momento per fare il seme è fine settembre, inizio ottobre. il seme va asciugato. in un posto ventilato ma mai al sole diretto altrimenti si possono cuocere. si può usare un ventilatore a caldo se uno sta in un posto freddo e umido. vanno essicati subito. i semi di zucca sono sensibilissimi all'umidità. gli essicatori possono funzionare anche senza resistenza elettrica mettendo l'essicatore al sole, i semi sono dentro all'ombra e si asciugano subito. invece di usare il freezer c'è grosso dispendio di energia. bisogna essicare e chiudere ermeticamente con barattoli di vetro con buon tappo. si risparmia un sacco di energia. spesso basta solo abbattere l'umidità e poi si può lasciare al sole perchè non fermenta più. con l'essicatore bastano 24 ore per un pomodoro fresco, la notte si accende la resistenza e poi una giornata al sole. si mettono i piselli in acqua e si reidratano ed abbiamo risparmiato il freezer.

     

    Composite

    Girasoli: non ibridi difficilissimi da trovare, sono alti 2,5 metri quindi non devono essere previsti venti forti, essendo entomofili hanno bisogno di 1,5 km di distanza. il girasole naturale non ibrido tutti differenti l'uno dall'altro, ha colori diversi e non tutti uguali quindi l'impatto estetico è terrificante.

     

     Cicoria: il problema è solo l'ibridazione. bisogna tenere lontano in fase di fioritura altri tipi di cicoria. per conservare una varietà bisognerebbe mandare a seme solo un tipo per agricoltore, stando attenti alle varietà selvatica (minimo 500 mt, ideale 1,5 km). chi non è interessato al seme dovrebbe falciarla. si va in selezione. se l'anno successivo si vedono tipi strani si raccolgono e si mangiano e non si fanno andare a seme

     Lattuga: Annuale facilissima da riprodurre. E' autogama. ha la tendenza ad autoimpollinarsi (faglioli, piselli, pomodoro). Aspettare il momento giusto per il taglio. quando i pappi, il fiocco leggero un pò piumoso che si forma sopra il fiore e che indica che il seme è già presente, cominciano a coprire la pianta ed arrivare a circa metà della pianta si deve sfalciare perchè tanto non si otterrebbe niente di più. bisogna appenderli a testa in giù e aspettare che si secchino e si setacciano. bisogna aspettare di fare il seme dalle ultime lattughe che montino così manterebbe lattughe che resistono a manotare a fiore. un tempo erano tutte lattughe a caspo piccolo e più altine perchè gli orti erano molto piccoli e quindi il sesto di impianto era strettissimo e non c'era bisogno di zapparle. sono molto più tenere e senza scarto. la lattuga non ha problemi di isolamento.

     

    Chenopodiacee

    Lo spinacio è una monoica delle chenopodiacee (maschio-femmina che si devono incrociare) ricca di acido ossalico prevalentemente invernale e sulle vecchie varietà i livelli sono importanti. Per la riproduzione bisogna fare attenzione che vi siano piante maschili e femminili nel seme da cui si parte per l'autoproduzione. Solo le piante femminili fanno semi per cui se si è in grado di riconoscere quelle maschili le si può eliminare subito dopo l'impollinazione ma non è così semplice distinguere il maschio dalla fammina per cui, nell'indecisione si consiglia di evitare di eliminare i maschi. I maschi hanno piccolissime palline gialle che crescono sotto le foglie del fusto mentre le femmine hanno solo piccole sfere verdi sotto le foglie. La selezione manuale commerciale ha prodotto un tipo di spinacio a basso valore di acidità quindi più adatto all'alimentazione, cotto perde gran parte dell'acido ossalico. L'uso dello spinacio crudo è meglio se è a basso contenuto di acido ossalico (nelle insalate di 4a gamma).

    i semi non commerciali di atriplice (tipo di spinacio estivo) verde giallo e rosso spiccato, specie rosso è usato per dare colore. ma non si trovano bustine. la treplice è una pianta formidabile che si autorisemina verso fine aprile che non è una pianta commerciale e cresce alta. si mangia staccando le foglie e ricaccia dall'ascella ed è resistentissima, non ha bisogno di cure ma non è più una spontanea. ha bisogno dell'uomo per essere perpetuata. va a sostituire lo spinacio in un momento in cui lo spinacio non può crescere. l'impasto dei ravioli deve essere fatto con gli spinaci perchè con la bietola fa schifo.

    il buon enrico è più piccolo rispetto alla atriplice, può essere selvatico ed ha meno acido ossalico dello spinacio

     

    Labiate

    basilico, tutte le piante aromatiche, salvie, i rosmarini, timo, le lavande, origani, mente

    sono piene di olii essenziali e quindi mangiate in quantità eccessiva possono avere degli effetti indesiderati

    la salvia contiene fitoormoni quindi le donne devono andarci piano

    la lavanda allontana gli afidi. hazelip usa le piante odorose per allontanare i parassiti

    la maggior parte delle labiate che emettono sostanze odorose distillabili dopo poco tempo sterilizzano il terreno su cui sono con i loro olii e le loro resine, è come se avessero un erbicida a largo spettro. meglio piantare aglio al piede delle rose che gli trasmette un pò di odore al fiore di rosa che poi gli afidi non vanno. l'aglio orsino è perenne e va bene per allontanare gli afidi dalle rose.

    se li riproduci da seme introduci nuove varietà, da talee è un clone. ci sono circa 200 varietà di rosmarini per forma, colore fiore, forma foglia, portamento, contenuti olii essenziali. candelabro toscano ha portamento eretto, alcuni hanno odore che vira sull incenso. Chi vuole partire con una nuova azienda agricola puo sviluppare tantissime varietà. anche con l'origano si possono avere 50 tipi diversi e poi partendo da seme uno può produrre varietà diverse.

    sono le piante più facile da coltivare

    Basilico: il genovese è il più conosciuto, è più privo di eugenolo e dal sapore di menta che può avere il basilico. deve essere raccolto adulto altrimenti è tossico nella prima fase di crescita. almeno il 5o palco di foglie inizia a non essere tossico, qualcuno sospetta la cancerogenicità ma non è mai stata dimostrata. le varietà selezionate sono povere di queste sostanze pericolose. il genovese coltivato in serra molto giovane viene coltivato per non secernere sostanze tossiche ma per non fidarsi è meglio raccoglierlo adulto.

    Menta: la piperita è un ibrido tra la spicata e la piemontese. infatti si rimoltiplica per talea perchè l'F2 non è più menta piperita pura.

     

    Leguminose

    fave, piselli, cicerchie, cece, lupini, lenticchie, veccia (comprendenti numerose specie molto interessanti per gli orti naturali come il fagiolo dall'occhio (o il fagiolino metro da 50 cm, vigna ugnuiculata sottospecie sesquipedalis)

    alcune vigna sono resistenti alla siccità e non hanno l'acido fitico per cui la digestione degli azuchi è molto più facile ma originariamente dal sud est asiatico ha bisogno di più acqua. bisognerebbe fare delle selezioni più adattate al nostro clima

    le vigne del sud est asiatico non si incrociano con i fagioli della america latina

    la soia è la percora nera della famiglia, è il peggior legume agronomico perchè mentre i legumi normali donano al terreno più di quel che hanno preso, la soia impoverisce il terreno perchè nè i batteri nè le radici della soia reintegrano la materia organiga (esiste sia la varietà da grano che da fagiolino verde)

    la soia verde non è soia, è mungo

    un cece produce di più di un fagiolo dall'occhio anche se entrambi resistono alla siccità

    fagiolo coccineus, lunatus. fagiolo da pop-corn come il mais. canavalia e lab-lab non sono mai entrati in italia, che nei paesi d'origine sono mangiati ma hanno sostanze tossiche sulla buccia che noi non sappiamo come eliminare cucinandoli. l'arachide è la regina delle leguminose pericolose, estremamente generosa come azoto per i terreni è a seme sotterranea, il seme è sotto terra, come il trifoglio sotterraneo.

    il trifoglio sotterraneo fiorisce all'aperto ma poi ripiega da solo il baccello e il suo seme lo fa sottoterra e può subito rinascere, ha il problema che in italia non la valorizziamo, è una pianta mediterranea ma la zona più ricca di variabilità è la sardegna e i trifogli sotterranei sono li anche se il leader è una ditta australiana.

    la cicerchia è una leguminosa oscura perchè contiene sostanze tossiche e le varietà pugliesi a seme grande e chiaro sono più povere di sostanze pericolose

    Pisello: è la più facile e non si incrocia mai perchè non necessita di isolamento, invece è problematica la conservazione del pisello a causa del tonchio. Ha tre tipologie (fresco, essicato, fagiolino o taccola), varietà soggette a erosione genetica perchè c'è stato notevole ricambio genetico. in italia abbiamo il telefono, il lincoln (del 1800) che sono varietà antiche ancora in commercio che però vengono pian piano trascurate e dismesse dal commercio sostituite dalle moderne che non hanno più la capacità di adattarsi alle coltivazioni naturali. Il tonchio è un animaletto che da fastidio a tutte le leguminose il quale fa le sue uova quando il bacello è piccolo quindi quando si raccoglie il seme è già presente. i semi devono essere sufficientemente essiccati (il legume è un dicotiledone cioè il chicco è suddiviso in due parti) ma non troppo altrimenti il chicco tende a spaccarsi proprio dove c'è il germoglio. anzi è il seme che più di tutti gli altri può sopportare un pò di umidità. il tonchio può arrivare a mangiare il germe del chicco. bisogna buttare i semi in un sacco di plastica e metterli a -20°C per il tempo necessario che serve per congelare. se non si ha l'abbattitore bisogna che stiano in sacchetti più piccoli che di volta in volta si devono congelare e poi si tolgono dal freezer lasciandoli sempre nel sacchetto di plastica ben chiuso senza che entri l'acqua e faccia la condensa. una volta che è tornato a temperatura ambiente si può mettere in barattolo di conservazione. un altro sistema è la solfitazione cioè metterlo in una cassa immerso nei fumi di zolfo. un altro sistema può essere di lasciare nel bacello le fave anche se per il pisello non vale.

    riguardo all'isolamento quello che al sud sono 300mt possono diventare 100mt perchè più si va verso nord più le piante diventano autogame, il fagiolino verde è sempre autogamo ma a sud può prendere un pò di autogamia. il fagiolo rampicante può diventare allogamo perchè ha un fiore grande e ricco di nettare che attira gli insetti. il fagiolo si è autoimpollinato prima di aprire il fiore ma una grande quantità di insetti lo visitano. in messo a tanti baccelli ci potrebbero essere dei fagioli di diverso colore già dal baccello che vanno mangiati, quindi è bene piantare in filari diversi tipologie diverse

    il fagiolo di spagna ha più allogamia, per le fave bisogna tenere un pò di distanza perchè hanno un fiore più ospitale. generalmente tutti i legumi tendono ad essere autogami. se le api in quel momento hanno solo le fave in fioritura allora le api vanno a cercare fave e c'è circolazione di polline della stessa specie ma se c'è biodiversità tipo lavanda o cardi allora le api non vanno solo a caccia di fave e quindi c'è meno rischio di allogamia.

    se ci sono nuvole di farfalle allora c'è biodiversità, per questo bisogna piantare anche specie tipo le siepi di rosmarino che non hanno grande utilità economica ma hanno magari fioritura in un periodo in cui non ci sono altri fiorni ed è ricco di nettare e quindi attira gli insetti. ci sono piante parafulmine, tipo la scorzobianca che fa carote lunghe strette e bianche dolci da mangiare sia crude che cotte che è depurativa e diuretica, le foglie si mangiano quando sono giovani, la carota in autunno, le cime fiorali in primavera, ma la cosa più importante è che attira gli afidi perchè ha una radice zuccherina e quindi la radice della scorzonera li attira in quantità colossale ma lei è selvaggia e se ne frega degli afidi, in quel momento scatta il meccanismo coccinelle. Estrarre i semi della scorzobianca è facilissimo, prima che il pappo si secchi bisogna staccare lo stelo ancora verdino e poi lasciarlo seccare. anche il cardo è utile allo stesso modo. Gli afidi emettono zucchero che è il loro escremento caramellato per proteggersi dai raggi solari, per cui basterebbe spruzzarli d'acqua con un pò di sapone ma anche solo acqua perchè lo zucchero scudo si scioglierebbe e gli farebbe prendere l'insolazione. ci sono anche formiche carnivore che mangiano gli afidi. le formiche toccano con le antenne gli afidi che scaricano escrementi per difendersi. alcune famiglie di formiche hanno capito che è meglio mangiare gli escrementi degli afidi piuttosto che mangiarsi le afidi.

     

    Solanacee

    sono le piante più velenose del pianeta di cui ne bastano poche foglie per mandare le persone al creatore (belladonna, aratura)

    del peperone alimentare esistono 4 specie capsicum chinense, baccatum, frutescen, pubescens, annuum (è annuale da noi) mentre gli altri sono più longevi e producono molto meglio a partire dal secondo anno. pomodoro, melanzana, patata

    la patata è un clone e si riproduce per via agamica. fa il seme, delle bacche velenose con semini che fanno piccole piantine ma non sono stabili a partire dal seme. ci si sta provando per motivi logistici. a piccole quote possono arrivare gli afidi che quando succhiano rilasciano un pò di saliva che contiene virus e ammala la pianta e anche il tubero che poi perde energia protettiva. la pianta virusata o muore o è poco produttiva e anche il seme. se si coltiva sopra i 1000 metri gli afidi arrivano in ritardo, quando già la patata è pronta. una volta i contadini di pianura portavano le patate in montagna e i montanari davano le patate da seme a quelli di pianura. in italia si è interrotto il ciclo della patata locale e si devono importare dall'estero. è stata introdotta dai genovesi in italia. un abate genovese cercò di introdurla nella sua parrocchia vincendo la chiusura culturale dei contadini della sua zona.

    popodori hanno più di 5000 varietà OP dei più svariate forme e colori mentre in vendita il 95% è ibrida. noi italiani siamo stati i creatori del pomodoro mentre in europa lo chiamano tomato perchè è il nome primitivo, i primi pomodori erano giallo arancione, il pomodoro giallo non produce licopene (rosso) ma carotene (giallo aranciato) con gusto dolce, non acido. tutti i primi pomodori importati dall'america erano tutti rossi, piccoli e selvacci e quindi carichi di licopene e solanine. per 150 anni sono stati considerati velenosi e in inghilterra se ne vietava la coltivazione e l'uso. negli USA prima hanno ammazzato l'indio e poi han guardato il suo orto e hanno prelevato campioni delle piante e le hanno portate in europa senza chiedergli come si coltivava, l'atteggiamento del conquistadores, interessato al singolo enzima della pianta ma non alla funzione della pianta nella dieta indigena. non c'era la cultura legata al seme. in italia si è creata una varietà in equilibrio instabile ma completo, col dolce e l'acido. c'è un pomodoro che vive sul semisecco con foglia argentata e peloso, con dimensione medio grande, rotondo. c'è un solo insetto che impollina, l'ape solitaria.

    Pomodoro: ha tendenza autofertile. il pomodoro richiede fermentazione acida che è l'unico modo di distruggere virosi trasmissibili tramite semi, il virus è più presente nella polpa che all'interno del seme. si mette in un recipiente la gelatina placentare coi semi quando i frutti sono perfettamente maturi. si lascia coperto con carta aspettando che fermenti, deve bollire, si separano le polpe, deve fare cattivo odore e si formerà una muffettina bianca. a quel punto si potrà separare il seme dalle polpe

    anche il cetriolo ha bisogno di fermentazione, bisogna aspettare che il frutto arrivi a completa maturazione, cambierà colore, consistenza, la buccia dura, il frutto enorme e la pianta muore a fine ciclo. si mette il cetriolo da parte finchè non cede e a quel punto procediamo come il pomodoro. se lo lavassimo subito la gelatina non andrebbe via subito e trasmetterebbe virosi. si aspetta la fermentazione di 48-36 ore. una parte dei semi va a fondo e si comincia a lavare. tutte le altre cucurbitacee non hanno la gelatina e i semi si possono lavare facilmente.

    in genere si consiglia di ripiantare i pomodori nello stesso campo. le micorizze (microscopici funghi che abitano quasi dentro le radici delle piante) crea un fattore sinergico che aiuta il fungo a vivere e al pomodoro una specie di concimazione energica.

     

    Ombrellifere

    Il sedano è una pianta biennale che va in seme il secondo anno. I fiorellini minuscoli sono biancastri e dopo esser stati impollinati diventano gialli e poi marroncini. Per la raccolta bisogna attendere per la raccolta che almeno una parte dei semi diventi scura e che tutte le foglie si siano seccate, a quel punto si taglia il fusto dalla base e si ripone tutta la pianta in busta rivolgendola verso il basso. Dopo che tutti i semi sono bruniti si procede alla battitura e setacciatura

     

    Di chi sono i semi ?

    di tutti ? di chi lo coltiva ? di chi li ha selezionati e migliorati ? di un territorio ?

     

    Conservazione, durata, germinabilità

    ortaggio durata germinativa (anni) profondità di semina (mm)
    ANGURIA 4-5 12-20
    BASILICO 5 6-10
    BIETOLA 3-4 5-10
    CAROTA 3 12
    CAVOLO 3-4 6-10
    CETRIOLO 4-5 12-20
    INDIVIE E CICORIE 4-5 10-15
    FAGIOLO 2-3 20-30
    FAVA 3-4 30-50
    LATTUGA 3-4 6-12
    FINOCCHIO 2-3 10-15
    MELANZANA 3-4 12
    MELONE 3-4 12-20
    PEPERONE 3-4 10
    POMODORO 4 6-8
    PISELLO 3-4 20-30
    PREZZEMOLO 1-2 6-10
    PORRO 2-3 3
    RAVANELLO 3-4 10-15
    SEDANO 2-3 4-5
    SPINACIO 2-3 10-20
    ZUCCHINI E ZUCCHE 4-5 20

     

     

    ortaggio temperatura min (°C) temperatura max (°C) temperatura ottimale (°C) tempo di germinazione (giorni) ore di luce oltre le quali monta a seme
    ANGURIA 15 41 35 6-8  
    BASILICO 15 - 20-25 5-7  
    BIETOLA 6 35 29 4-5  
    CAROTA 6 35 26 4-6  
    CAVOLO 6 35 26 3-4  
    CETRIOLO 15 41 35 2-4  
    INDIVIE E CICORIE 6 - 20-30 4-6  
    FAGIOLO 15 35 29 5-7  
    FAVA 4-6 - 25 5  
    FINOCCHI0 7 30 25 8-12 12 (15/5)
    LATTUGA 5 24 20 3-5  
    MELANZANA 15 35 29 6-8  
    MELONE 15 41 35 3-7  
    PEPERONE 15 35 29 6-8  
    POMODORO 10 35 29 4-7  
    PISELLO 4 - 15-20 5-8  
    PREZZEMOLO 6 35 26 8-10  
    PORRO 5 - 25 8-10  
    RAVANELLO 6 35 29 2-3  
    SEDANO 6 24 21 6-8  
    SPINACIO 4 24 15-20 2-3 12 (15/5)
    ZUCCHINI E ZUCCHE 15 41 35 4-6  

     [fonte: terraxchange]

     

     

     

     Link utili:

    SeedRevolution

    Esempio di impollinazione manuale di Mais, Youtube

    Civiltà contadina

    Rete dei Semi Rurali

     

     

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