
Si coltiva principalmente per produrre cibo (per sè e/o anche per altri) rispettando il naturale equilibrio delle fondamentali matrici fondamentali: il suolo, cioè la terra madre che accoglie, mantiene e fa evolvere la vita e la vita del suolo cioè il suo microbioma. Questo si ottiene non senza impegno e competenze perchè si tratta di fare lavorazioni dei terreni molto oculate e certamente non troppo invasive e, spesso, rigenerative e magari asportando i frutti prodotti dalla terra in modo non industriale. Fare agricoltura in modo non industriale sostanzialmente significa relazionarsi con la terra in modo non predatorio e non dannoso per cui si ridà alla terra qualcosa e non la si fa morire (con pesticidi ad esempio). Le tecniche usate possono differire in base al clima, alle colture, alle estensioni e alle specificità di ogni contadino sempre cercando di rigenerare e conservare la fertilità del suolo perchè un cibo di qualità proviene da coltivazioni di suoli vitali. Esiste un solo pianeta terra e quindi una sola agricoltura anche se esistono molti tipi di terreni diversi e diversità tra modi di coltivare la terra da parte di ciascun contadino. Il nostro rapporto coi contadini è di rispetto per la loro esperienza ma anche di grande aspettativa perchè consideriamo fondamentale il loro mestiere ma è importante che, in questa fase storica, siano aperti a sperimentare tecniche che in grado di sostenere la loro vita e la vita del suolo.
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