Non c'è niente di peggio che essere molto efficienti andando nella direzione sbagliata [cit.]
Esiste un modello di agricoltura che produce cibo sano e nutriente per gli altri coltivandolo in modo sostenibile ed economico ispirandosi alla natura.
In natura i suoli in equilibrio dinamico permanente non coltivati sono substrati in cui, senza alcun intervento umano, complessi sistemi micorrizici e microbiotici collaborano e contribuiscono alla formazione e mantenimento della fertilità migliorandone la struttura, il contenuto organico e la biodiversità vitale del suolo. Il contadino non deve far altro che salvaguardare quei fattori che rendono il suolo più fertile, gli stessi che operano in modo spontaneo in ambienti non coltivati (fattoria manenti).
La rizosfera è il substrato su cui insistono le radici ma anche le micorrize e la vita microscopica. Non è necessario immettere dall'esterno nessun tipo di prodotto (nemmeno quelli ammessi dal disciplinare biologico siano pesticidi o fertillizanti) e serve relativamente poca energia in quanto non sono previste arature o sovesci e tutte quelle pratiche che alterano significativamente il microbioma. Le uniche lavorazioni consigliate sono le rippature perchè non rivoltano la zolla e aereano il terreno sfavorendo le fermentazioni anaerobiche. Questo tipo di agricoltura è sostenibile perchè produce più di quel che spende e consuma e perciò diminuisce la competizione tra contadini.
Queste metodiche proteggono l'ecosistema e conservano le varietà locali. Il cibo da loro prodotto è accessibile, sano, nutriente e ovviamente senza nessun residuo di sostanze chimiche pericolose tipo i pesticidi (che siano proibiti o ammessi dalla certificazione biologica). Questo cibo a differenza di quello della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) è molto più nutriente per cui fa bene alla salute e all'ecosistema, sostiene l'economia locale, riduce gli sprechi e i costi della logistica e della burocrazia e aumenta la biodiversità, la resilienza del suolo.
Non esiste un modello o un processo certificato preciso anche perchè quelli maggiormente di moda (biologico, biodinamico, sinergico, permaculturale, etc...) hanno tutti difetti che non possono essere seguiti da chi vuole produrre cibo nutriente per gli altri.
Disciplinare tecnico del metodo manenti
E' un metodo che si prefigge lo scopo di aumentare la biodiversità e la vitalità (biologicità), cioè la fertilità del suolo coltivato senza immetere dall'esterno sostanze ed energie importanti riuscendo a produrre una quantità di cibo sufficiente alla vendita. Migliorare o conservare la vitalità di un suolo non è una pratica diffusa ma è l'unico modo per essere sicuri di produrre cibo sano da cui trarre un profitto senza competere con gli altri. Per realizzare questo bisogna sfruttare l'enorme potenziale delle micorizze e dei microrganismi del sottosuolo i quali sono la vera ragione della bontà del cibo. Per i dettagli su quello che ho capito io del disciplinare tecnico si rimanda ad un articolo specifico (Il metodo Manenti).
Tutela dell'ambiente
Le fattoria di piccola dimensione ha una bassa impronta ecologica cioè non consuma più risorse ambientali di quelle che la terra è in grado di rigenerare, non altera l'ecosistema, non salinizza le acque, non desertifica il suolo ed è in grado di esplicare anche un'azione protettiva rispetto al dissesto idrogeologico. Questi contadini promuovono l'aumento della biodiversità scambiandosi i propri semi, coltivando tutte le orticole e ruotando diverse cerealicole e leguminose. Quando un contadino ha una impronta ecologica di 1 (cioè consuma risorse che l'ambiente può rigenerare) non deve competere con nessuno per quelle risorse e quindi diminuiscono i conflitti e aumenta la serenità, in pratica si torna al vecchio stile di vita senza stress inadatti alla specie umana.
Investimento sulla salute
Quanto è importante la salute? Quanto si spende in cure o palliativi e quanto per prevenire malattie? Gli studi sull'epigenetica indicano che il cibo, insieme allo stile di vita ha il potere di influire sulla nostra salute e di quella delle generazioni ai noi più prossime (almeno fino alla terza). Nell'era dell'antropocene si è tornati a ricercare cibo più sano, meno contaminato e più sostenibile. Poichè prevenire è meglio e costa meno che curare, a prescindendo dal fatto che la salute va tutelata per principio, è assurdo che si incentivi la produzione di cibo poco nutriente, inquinato e inquinando. L'agricoltura naturale non inquina e produce cibo nutriente e sano.
Sostegno del localismo
Tutti gli strumenti normativi e finanziari sono pensati per i mercati globali, non per aiutare il piccolo contadino e quindi è normale considerare meritevole di aiuto chi deve lottare contro il sistema ed è lecito aspettarsi un ottimo prodotto da chi non riceve alcun aiuto dall'esterno ma deve risolvere spesso in solitudine tutti i problemi.
Diminuzione della produzione e della produttività
Negli ultimi 70 anni l'incidenza della fame nel mondo è aumentata a fronte di un aumento della produzione e della produttività agricola. L'agricoltura moderna consuma 10 calorie di combustibile fossile per produrre 1 sola caloria di cibo (dato addirittura sottodimensionato). La causa principale di questo disastro sembra essere lo stesso aumento della produttività in quanto la sostituzione dell'uomo con la macchina e l'aumento della produttività consuma più risorse ambientali, fa aumentare l'offerta di cibo ma diminuisce la domanda causando una recessione cronica del settore agricolo. Sarebbe quindi auspicabile programmare una decrescita selettiva delle produzioni inutili (per la salute e la sostenibilità ad esempio). I contadini che vendono ai GAS al contrario, riuscendo a tarare meglio la produzione rispetto alla domanda seminando e raccolgliendo solo il prodotto richiesto, evitano spreco di risorse riducendo i fattori di crisi del settore.
Maggior qualità
Il cibo che proviene dall'agricoltura naturale è oggettivamente molto più buono di quello della GDO
Metodo Manenti
In breve il metodo manenti si basa sulle seguenti successioni di lavorazione:
- trinciatura o sfalcio dell'erba spontanea
- se si ha il tempo si lascia lo sfalcio esposto a humificare senza interrarlo altrimenti lo si asporta
- leggera fresatura a 5-10 cm
- ripuntatura per arieggiare il suolo
- altra fresatura leggera per ovviare al compattamento del passaggio precedente (questo mi pare lo facesse perché aveva due trattori, uno più potente e pesante per il ripper e uno piccolino e leggero per la fresa)
- trapianto/semina subito dopo (secondo lui i terreni scoperti sono molto fragili, e guardando i boschi spontanei dove non c'è fertilizzazione ma ci cresce di tutto con le sole foglie a marcire all'aria coprendo tutto il terreno potrebbe anche avere ragione)
- poi tiene irrigato per i successivi 15 giorni senza toccare il terreno, in questa fase dovrebbe esserci la colonizzazione con le micorrize che sarebbe la base, se vogliamo, del metodo
- curare l'irrigazione e sfalciare periodicamente le erbe spontanee senza strapparle perché non rubino luce a quelle piantate