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    Il calcio è un gioco di squadra complesso ad alto grado di imprevedibilità per il quale è raccomandato un approccio di tipo 'ecologico' nell'apprendimento e controllo motorio delle sue abilità specifiche.

    Le attività da propore ai bambini di 10 anni circa devono essere ancora molto divertenti comprendendo esercitazioni di situazioni di gioco con finalizzazione, di orientamento del movimento, mini partitelle a tema, miglioramento delle abilità specifiche del calcio. A questa età la percezione, la scelta e l'esecuzione vanno ancor di più sviluppate aumentando progressivamente gli spazi, i tempi e il numero di giocatori.

    Lo schema di insegnamento-apprendimento deve adattarsi alle caratteristiche psico-motorie dei bambini in modo progressivo, senza considerare i bambini dei piccoli adulti e quindi, a queste età (6-7 anni e 8-9 anni), il calcio deve essere proposto in modo semplificato come un gioco composto da azioni semplici e individuali (sicuramente propedeutico alla formazione motoria e coordinativa) per progressivamente diventare via via più complesso e collettivo. I bambini si devono divertire giocando tutti tanto e in condizioni di sicurezza. 

    Adatto per il calcio degli adulti in questo modello l'enfasi è posta sulla tattica intesa come allenamento delle relazioni, dei comportamenti, delle intenzioni, degli atteggiamenti, delle decisioni, dell'organizzazione per assimilare l'idea e i principi di gioco dell'allenatore.

    Determinate da processi energetici, le capacità condizionali rappresentano l’insieme delle caratteristiche biochimiche e morfologiche che contraddistinguono le potenzialità fisiche di un individuo, i suoi prerequisiti strutturali. Non si possono allenare prima degli 8 anni e dagli 8 ai 12 possono essere allenate gradualmente solo la forza rapida, la velocità e la resistenza ma senza calcare la mano.

    Lo sport ha tante valenze (fisiche, psichiche, sociali, culturali, economiche e politiche) tanto che gli ruotano attorno i più svariati interessi. Chi lo pratica, giovane o adulto che sia, spesso lo fa soprattutto per la propria soddisfazione o il proprio piacere. Chiaramente l'attività fisica sportiva è organizzata e sotto il controllo delle varie Federazioni che la dirigono secondo linee di indirizzo più o meno coerenti coi principi che spesso, a torto o a ragione, si ritengono giusti.

    gioco a palla senza tanti problemi

     

    Il fatto che il gioco del calcio abbia pochissime regole potrebbe far pensare che sia facile giocarci. In realtà il gioco del calcio è semplice per chi ci sa giocare bene ma è molto complesso impararlo perchè ci si muove, si gioca e si contrasta sempre e tutto con un solo tipo di arto: il piede. E' quindi necessario un contesto di apprendimento adeguato: o giocando con gli amici magari nel campetto sotto casa oppure frequentando una formale scuola calcio. Comunque sia se si vuole diventare bravi calciatori bisogna giocare molto e spesso anche se si frequenta una scuola specifica.

    I problemi del calcio giovanile emergono in tutta la loro importanza solo quando ormai non c'è più niente da fare e cioè in età adulta. Ne è un esempio la scarsità degli sbocchi di carriera per i nostri giovani tanto che nella stagione 2023/2024 di serie A due giocatori professionisti su tre risultano stranieri (senza considerare i tanti col doppio passaporto). Le cause che hanno portato a questa situazione sono svariate:

    Il tradizionale metodo di allenamento prescrittivo per l'attività di base basato sulla pratica deliberata (ripetizioni in una progressione esercitativa dal semplice al difficile) è stato recentemente affiancato da metodi basati sulla Pedagogia Non Lineare. L'uso dell'uno o dell'altro dipende dal gruppo che si allena, dall'obiettivo della società sportiva, dalle circostanze del momento.

    Le abilità motorie si possono valutare? automatizzare? Come si possono apprendere? Che rapporto c'è tra le capacità motorie (anche dette coordinative) e le abilità richieste da uno sport come, ad esempio, il calcio? 

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