Questo insieme di batteri sono spesso estremofili anaerobi cioè viventi in condizioni molto difficili tipo al buio, senza ossigeno, con ph molto acidi o molto basici. Il microbioma è stato quasi completamente ignorato dalla medicina ufficiale fino a circa 15 anni fa anche perchè non questi ceppi di batteri non crescevano in culture tradizionali (alla luce e all'aria) tanto che fino ad all'ora avevano resistito le false convizioni sulla sterilità del nostro intestino che invece è completamente colonizzato da batteri. Non solo l'intestino ma anche lo stomaco. Negli ultimi anni sono cadute anche le ultime false idee sulla sterilità del microbioma del feto in utero. Alcuni batteri della madre, attraverso la plancenta, colonizzano il feto.
Un probiotico, per essere efficace, dovrebbe avere almeno le seguenti proprietà:
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rimanere vitale durante il periodo di conservazione e d’uso
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esercitare un effetto benefico o terapeutico sull’organismo ospite (eubiosi) con riscontri scientifici
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essere riconosciuto dall'organismo ospitante e non avere proprietà patogeniche o tossiche nemmeno per pazienti immunodepressi
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contenere un elevato ed efficace numero di microrganismi vitali (una delle cose più difficili da ottenere)
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essere in grado di sopravvivere nel tratto digestivo (soprattutto nell'ambiente acido dello stomaco)
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esser capace di aderire alle cellule epiteliali mucosali ed essere in grado di colonizzarle
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essere vitale e quindi riuscire ad esercitare funzioni metaboliche a livello enterico
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produrre sostanze antagonizzanti i patogeni
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poter essere assunto a stomaco pieno o vuoto a seconda della tipologia (gli acidofili preferibilmente a stomaco pieno)
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poter essere assunto insieme a prebiotici (fibre tipo inulina) che fungono da loro cibo
Nel nostro intestino ci sono migliaia di miliardi di batteri ( circa 1014 ) di circa 2000 specie (strains) diverse, molte di queste ancora sconosciute. La composizione di questi microbi varia con il tipo di parto, di allattamento, di alimentazione e di età. Si classificano in base a vari parametri, alcuni distinguono per essere o meno probiotici (lactobacilli e bifidobatteri) che superano di poco il 15% del totale oppure in base alla quantità. In questo caso si parla di Batteroidi (25%), Eubatteri (25%), Fusobatteri (9%) e Peptococchi (9%) oppure Firmicutes, Bacterioidets, Actiniobacteria, Proteobacteria e altri. Nell'intestino non ci sono solo batteri ma anche miceti, virus e altri procarioti, da poco si è iniziato a parlare anche di viroma e di metaboloma intestinale per distinguere le varie classi e funzioni di microrganismi.
In uno studio del 2011 sono stati illustrati i risultati del sequenziamento di tutti i batteri (microbiota) che vivono in simbiosi nell'intestino umano e del loro genoma (microbioma). Lo studio ha evidenziato che il microbioma contiene una varietà genetica 100 volte maggiore rispetto a quella del DNA umano. Risulta sempre più evidente quindi che il metabolismo umano si compone e si avvale di un partner molto più complesso di quello che fino a qualche tempo si ritenesse fosse. Il fatto che il DNA umano sia il più complesso del pianeta non vuol dire che possiamo ignorare il fatto che molte funzionalità metaboliche umane sono molto simili e provengono da quelle batteriche che si sono adattati alla vita su questo pianeta da 5 miliardi di anni mentre l'uomo ha fatto la sua comparsa solo un paio di milioni di anni fa. C'è un fattore di scala evoluzionistico 2000 a 1. Ignorare o pensare di alterare a nostro piacimento questo rapporto di equilibrio tra uomo e batteri spesso è miope e pericoloso. Questo non vale solo per la farmaceutica o l'alimentazione ma anche per altri settori come l'agricoltura o la zootecnia che alterano rispettivamente il microbiota del suolo (arandolo, innaffiandolo e fertilizzandolo)e quello degli animali nutriti e curati con criteri opposti rispetto ai più basilari principi di precauzione. Attualmente sono in corso anche in Italia studi sulle relazioni tra l'essere umano e il suo microbiota, tra il DNA umano e quello dei batteri che vivono in simbiosi con lui.
Tutto questo ci rende un meta-organismo, non un organismo specifico, che per nutrirsi correttamente ha bisogno di nutrire anche i suoi amici batteri che ricambiano il favore in molti modi. Si consideri che animali da laboratorio tenuti in ambienti sterili non crescono e non appena vengono fatti tornare in ambienti non sterili muoiono immediatamente di qualche infezione. Questo dimostra quanto il microbioma sia importante per mantenerci in salute. Ma il microbioma non può essere decontestualizzato dalle barriere che colonizza perchè le funzioni positive che esplica sono strattamente in relazione con le funzioni di barriera. Per capire cosa accade durante la digestione bisogna considerare i probiotici sempre nel loro contesto e cioè insieme ai virus batteriofagi, ai miceti, al muco, all'epitelio e al sottoepitelio enterico altrimenti si rischia di non riuscire a capire il perchè di certe manifestazioni. Ad esempio dopo che si sono assunti antibiotici a largo spettro si manifesta spesso una candida vaginale dal momento che viene depressa la colonia batterica e prendono il sopravvento i miceti. A quel punto usare gli antimicotici fa proliferare l'escherichia coli senza riuscire più a tornare all'equilibrio. L'uso inappropriato di un antibiotico, di un immunodepressivo, di un cortisonico causa sempre un disastro ecologico le cui conseguenze alla lunga sono forse peggiori del male che si cerca di curare nel breve periodo. Sono infatti ormai noti a tutti i fenomeni dell'immuno resistenza che poi si trasferisce anche a specie diverse.
Alterare l'equilibrio microbiotico che si stabilisce in qualunque ecosistema significa esporre gli organismi che lo ospitano al rischio di tutta una serie di patologie (soprattutto autoimmuni e allergiche) magari future. Infatti nelle aree più sviluppate del pianeta dove sono già da tempo diffuse pratiche deleterie che cambiano la composizione microbica come:
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l'uso indiscriminato degli antibiotici, immunodepressivi, cortisonici e gastroprotettori
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il ricorso al parto cesareo in situazioni in cui non è strettamente necessario
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una profilassi troppo igienista specie nei primi anni di vita
si osserva un aumento dell'incidenza di certe patologie moderne rispetto alle aree meno sviluppate del mondo in cui certe problematiche sono ancora quasi sconosciute. Nei primi anni di vita sono prevalenti le citochine di tipo Th2 (IL4, IL5, IL13) ma con l'andare del tempo si dovrebbero riequilibrare a favore di quelle di tipo Th1 (IL12, IFNgamma). L'ipotesi è che l'alterazione del microbiota farebbe venir meno tutta una serie di stimoli affinchè si ristabilisca questo equilibrio. Questo squilibrio che non si risolve favorirebbe l'aumento dell'incidenza di autoimmunità e allergie. E' già noto che determinate alterazioni del microbioma o l'esposizione a cibi inadeguati nei primi 3 anni di vita è molto pericoloso per la costruzione del sistema immunitario innato. Il rischio di manifestare una malattia autoimmune sarebbe quindi programmato nei nostri primi anni di vita.
I microbi vivono in simbiosi con gli organismi animali e non solo nel loro intestino ma anche in altri distretti corporei come polmoni, naso, bocca, genitali e pelle. La maggior parte di essi ha stabilito una fruttuosa relazione anche coi vegetali e nel suolo per il quale è possibile fare un parallelo con l'intestino degli animali (uomo compreso). Sia il terreno che l'intestino condividono relazioni simbiotiche che prevengono patologie, metabolizzano molti inquinanti, tenengono a bada molti patogeni aiutando le funzioni immunitarie e migliorano la digestione e l'assimilazione dei nutrienti (per i vegetali come per gli animali)
Quando il microbiota è alterato uno dei sistemi per tentare di ripristinare la flora batterica fisiologica è quello di assumere probiotici efficaci. Le linee guida italiane sui pre e probiotici richiedono una integrazione di almeno 109 (un miliardo) di cellule vive per ceppo al giorno per poter esser considerati efficaci. Difatti è' abbastanza velleitario pensare di integrare proficuamente solo per qualche giorno con quote di qualche misero miliardo. Inoltre l'80% del microbiota è anaerobico e quindi il contatto con l'aria è deleterio. Per questo sono da considerare molto meno attivi quelli liquidi e quelli non contenuti in capsule e quelli non conservati in frigorifero a causa del loro maggior grado di deterioramento. Uno studio italiano ha evidenziato che il 50% dei probiotici commerciali non contiene niente di quello che promette di essere, i batteri sono tutti morti o non sono in grado di oltrepassare la barriera acida dello stomaco. Piuttosto che integrare con i probiotici potrebbe essere più efficace integrare con i prebiotici (col substrato di cui si nutrono i probiotici) o, meglio, con una alimentazione varia e ricca (al 50% almeno) di tutte quelle fibre vegetali solubili e insolubili (cicoria, topinabur, banane, piselli, lenticchie, fagioli, cipolle, porri, asparagi, patate).
Come detto il 75% circa dei batteri non supera la barriera acida dello stomaco in quanto solo il 25% di essi riesce a sopravvivere dopo circa un'ora e mezza di permanenza in un ambiente a pH 2,5 cioè in condizioni di acidità molto simili a quelle dello stomaco. Supera la barriera acida il Clostridium difficile, un patogeno che è endemico nel 5% della popolazione e che è diventato antibiotico resistente e che causa infezione intestinale nel 30% dei ricoverati e nei soggetti anziani anche la morte a seguito di complicanze. Da uno studio del 2013 è ormai consolidato che la barriera intestinale del microbiota aiuta a contrastare l'infezione di questi patogeni antibiotico resistenti oltre che proteggere dalle infezioni intestinali in genere.
Assumere vegetali fermentati, grazie alle fibre in essi contenute, aiuterà a proteggere molte specie di batteri dal venire troppo a contatto con i succhi gastrici e quindi ne preserveranno un pò più la vita in ambienti per loro ostili come lo stomaco. Un crauto fermentato oltre a contenere un numero molto più elevato di batteri di un qualsiasi integratore commerciale o di uno yogurt tipo kefir che è uno di quelli con maggior numero di ceppi (40) e di batteri è anche più adatto a far oltrepassare indenne la barriera acida dello stomaco. E' comunque ancora controversa la questione se sia meglio assumere probiotici a stomaco pieno o vuoto. Si ipotizza che quelli acidofili siano più adatti a vivere nella zona alta dell'intestino e quindi in ambiente più acido e quindi non sia controindicato assumerli a stomaco pieno.
Esiste anche il paradosso degli effetti negativi per la salute causati dai batteri morti contenuti in molti formulati di probiotici non correttamente refrigerati.
Un altro utilizzo dei probiotici è quello sostitutivo di detersivi per la pulizia della casa, l'agricoltura, l'allevamento, l'edilizia, l'itticoltura, il trattamento acque e dei rifiuti nonchè per il restauro settori in cui si rivelano più efficaci di altri presidi oltre ad essere completamente ecologici.
Alcuni link:
Manuale dei Probiotici (in inglese)
Studio del Sacco di Milano sul Bifiderm
Pro/Prebiotici, Formule, Acidi Grassi nella Dermatite atopica
La flora batterica intestinale (pro- e pre-biotici)
Forum dermatite atopica: prendere i probiotici ?
Ricerca su Pubmed dei termini Probiotici terapeutici
Microrganismi effettivi EM di Teruo Higa per il benessere e la salute
Report congiunto sull'interazione tra il consumo di antibiotici e l'antimicromibico-resistenza, ECDC, EFSA, EMA
Rapporto europeo sull'antibiotico resistenza
L'alfa-lattoalbumina per curare la disbiosi intestinale
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